Storie di Lazialità
…’na serata tra laziali!
Risurta ar core mio come ‘na serata assai speciale…
questa organizzata da Raffaele Bracci presidente der Lazio club Quirinale
che c’ha riuniti a cena
come ‘na famija
tutta gente bianco celeste
in rappresentanza de ‘sta gloriosa maja
Laziali a ‘na certa maniera
tutti pronti a difenne ‘sta bandiera
che ormai da più de ‘n secolo ce accompagna nelle nostre vite
speranno che le gioie,
quelle grosse,
non siano finite
Vojo dì ‘na cosa
a li giocatori qui presenti
de mette ‘n campo la grinta co la rabbia
e de mostrà a quelli che so li fiji brutti de Roma pure li denti…a difesa de certi sentimenti
De difenne er simbolo nostro
fino alla morte
facennoje capì a l’artri chi comanna e chi è er più forte
Che c’hanno un popolo che li spigne e li sostiene…
fino a perde er fiato… fino a che se gonfiano le vene…
noi portamo l’Aquila su le maje
simbolo de l’Impero Romano
che ha visto vittorie e tante battaje
N’attesa che arivi er giorno de la gloria
er giorno ‘n cui la Lazio e li Laziali potranno dì Vittoria….
Fabrizio Vannozzi
Presentazione del libro: LO SCUDETTO SPEZZATO
Questo libro nasce e prende forma nell’estate 2016, qualche giro d’orologio prima delle ormai famose e tristi 3,36 del 24 agosto, a pochi km da Amatrice, nella località di Preta. Curiosamente in questa opera si intrecciano fattori comuni che hanno contribuito alla sua stessa stesura, concepita prima del dramma che ha spazzato via per sempre vite e porzioni di terra scolari. Questo è il racconto di un fatto sportivo, fermato sul più bello dalla Grande Guerra che ha visto piangere l’Italia per i caduti di ogni località del nostro paese, come per i caduti originari di Amatrice.
“Lo Scudetto Spezzato” l’avevo pensato nel luogo delle mie vacanze estive che fin dall’infanzia mi hanno visto crescere a ridosso degli adorati Monti della Laga e dopo che il “mostro” ha deciso di far visita a quella terra e non uscirne più (al momento) ho pensato alla fine di ottobre di completarlo e pubblicarlo, dedicandolo alla memoria di chi ha visto la propria vita cancellata da fattori indipendenti alla natura dell’uomo: la guerra e il terremoto. Chi si è soffermato qualche volta sotto la torre Civica di Amatrice, che oggi non c’è quasi più, sicuramente è rimasto per qualche istante colpito dalla grande lapide posta al di sotto dell’orologio, ancora fermo alle 3:36 di quella maledetta notte.
Una lapide dedicata ai caduti della Grande Guerra. Un conflitto che colse di sorpresa anche la gente temprata e forte di quelle montagne. L’esercito italiano mobilitò circa 5.000.000 di uomini, come i “footballers” simboli di Lazio e Genoa, Giorgio Bompiani e Luigi Ferraris, cosi’ come la zona montana che va da Antrodoco ad Amatrice vide parte dei suoi abitanti partire per il fronte, perché li’ non doveva passare lo straniero. “Lo Scudetto Spezzato” è un libro dedicato ai caduti sportivi della Grande Guerra, senza colori e senza distinzioni, che nel Campionato 1914/1915 furono privati dell’emozione di disputare la finale di quella competizione perché il fronte li aveva chiamati a combattere su altri campi ben più duri di quelli battuti nelle arene del football. Al termine della guerra fu decretato un vincitore, ma forse sarebbe stato meglio premiare anche “chi” da quella vicenda usci’ privata di uomini, strutture e chances sportive già conquistate. Altro fattore di collegamento fu la figura di Romolo Capranica, il primo amatriciano a perire in guerra, a cui il Comune di Amatrice ha voluto dedicare la nuova scuola sorta dopo poche settimane dal terremoto e divenuta simbolo della ricostruzione per volere del sindaco Sergio Pirozzi. Non poteva mancare il cuore ultracentenario della Lazio che, nella figura del suo presidente con origini amatriciane, ha deciso di portare fin lassù la rosa al completo, i suoi dirigenti ed i suoi dipendenti a rendere omaggio a chi ha perso tutto o quasi. Inoltre la squadra ha posato per la foto ufficiale del Campionato 2016/2017 scegliendo come sfondo la scuola della rinascita di Amatrice e devolvendo al Comune il ricavato dell’iniziativa. Anche la città di Genova non ha voluto esimersi dal dare il suo contributo alla causa amatriciana. Infatti parte dell’incasso di entrambi i derby della Lanterna, stagione 2016/2017, saranno devoluti dai due club liguri alle popolazioni colpite dal terremoto. Lo scudetto spezzato simboleggia cosi’ lo scudetto rigenerato dal grande cuore del popolo italiano.
Emiliano Foglia