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BRUXELLES: LA LAZIO VESTE IL MANNEKEN-PIS CON LA SUA MAGLIA

La mattina del nove gennaio 2017, una rappresentanza del “Lazio Club Quirinale 1900”, su invito ufficiale della Polisportiva Lazio, si ritrova a Bruxelles per celebrare il 117° anniversario della fondazione della S.S. Lazio con una cerimonia che si terrà presso la Sala Gotica nella sede del Municipio situato sulla Grand Place.

Oggi, nove gennaio, da poco spenti gli echi provenienti da Piazza della Libertà in Roma, è tempo di festeggiare ancora! Il cuore del vecchio Rione Prati, come ogni anno, la sera dell’otto gennaio si riempie di tifosi laziali festanti, pronti ad attendere la mezzanotte in una sorta di capodanno laico a tinte biancocelesti. Una tradizione che si tramanda ormai dalla fine del secolo scorso quando spontaneamente un gruppo di giovani si radunò, la notte dell’otto gennaio 2000, nella piazza che diede i natali alla Lazio, brindando al nuovo secolo che stava nascendo e al centenario della Polisportiva Lazio che ricorreva nello stesso anno del primo Giubileo del nuovo millennio.

Celebrare il compleanno del sodalizio sportivo più antico di Roma è diventato un vanto ed una tradizione che lega le diverse anime del “mondo Lazio” alle radici della nostra città. La Polisportiva rinnova ogni anno questo rituale con iniziative mirate che interpretano in modo autentico i sentimenti e l’essenza delle sue 45 Sezioni Sportive e delle 17 Attività Associate (www.sslazio.org). I 10.000 atleti che le compongono il nove gennaio di ogni anno si ergono a vessilliferi della lazialità fondendo il loro animo sportivo con quello dell’aquilifero, che fiero urla al mondo “Lo sport a Roma si chiama LAZIO”!

Per il suo 117° compleanno, la Polisportiva Lazio quest’anno ha deciso di rendere omaggio alla figura del suo padre fondatore, il bersagliere Luigi Bigiarelli che, insieme ad altri otto giovani pionieri, diede vita il nove gennaio 1900 all’Ideale biancoceleste. La sua vita si divise tra Roma, sua città natale, e Bruxelles, sede delle sue attività commerciali dove morì prematuramente. Le ricerche storiografiche sulle vicende umane e sportive del nostro fondatore, non ultimo il ritrovamento del luogo di sepoltura all’interno del cimitero di Ixelles – dove è stato possibile erigere una stele commemorativa – hanno sancito un forte legame tra la S.S. Lazio e la città belga. Negli ultimi anni è stato consolidato ulteriormente attraverso la conduzione da parte della Polisportiva Lazio della EMCA (European Multisport Club Association, www.multisportclubs.eu) l’associazione, con sede proprio a Bruxelles, che rappresenta le più importanti polisportive europee aderenti al progetto “Erasmus Plus Sport” (www.sportandsupport.eu) della Commissione Europea sull’inclusione sociale nel mondo dello sport. Oggi nove gennaio 2017 questa fattiva collaborazione avrà il suo apice nella cerimonia solenne all’interno del palazzo municipale e nell’ulteriore omaggio che la città di Bruxelles renderà alla Lazio, consentendole, come primo club italiano, la vestizione del suo simbolo cittadino, il Manneken-Pis (letteralmente “bambino che fa la pipì”), tradizione generalmente riservata a Capi di Stato in visita ufficiale e solo in rarissime circostanze ad altre realtà sportive.

L’appuntamento è fissato per le ore 11.00 presso il Municipio di Bruxelles che si affaccia sulla grandiosa e maestosa Grand Place. Ci troviamo in una delle piazze più belle del mondo, riconosciuta dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità. La “Casa del Re” e le “Case delle Corporazioni” completano l’assetto architettonico della piazza e ribadiscono, attraverso dettagli di decoro, la vocazione mercantile e commerciale di tutta la città di Bruxelles. Il Municipio, realizzato nella prima metà del XV secolo, con la sua facciata e la torre civica “Inimitabile” è uno degli esempi più suggestivi dell’architettura gotica fiamminga. Sulla parte sommitale della guglia più alta è rappresentata la figura dell’arcangelo San Michele che imbraccia la spada.

Entriamo all’interno della Sala Gotica e in breve tempo il primo oratore, Monsieur Alain Courtois primo Assessore del Municipio di Bruxelles, introduce la cerimonia con la presentazione degli altri rappresentanti delle istituzioni cittadine Madame Karine Lalieux, Assessore ai Beni Culturali e Madame Dominique Dufourny, Sindaco del Municipio di Ixelles. L’intervento dell’Assessore allo sport della Commissione Europea rende merito alla Polisportiva Lazio che, attingendo dal suo patrimonio culturale ed etico, ha saputo interpretare la direzione della EMCA secondo i principi di inclusione sociale e di cooperazione propri dell’Unione e trasferire, aggiungiamo noi, nella capitale d’Europa Bruxelles quella componente umana, tutta italiana, del suo Santo Patrono Benedetto, oggi così duramente colpito dal terremoto in Valnerina. Tra gli ospiti convenuti figurano i rappresentanti dell’Istituto di Cultura Italiana presso il Consolato, il rappresentante dell’Ambasciata Italiana, il delegato allo sport del Governo italiano, il Segretario Generale della FESI (Federation of European Sporting goods Industry), il Segretario Generale e il Vice Presidente del Levski Sofia in rappresentanza delle altre polisportive aderenti alla EMCA. Ultimo, ma non per importanza, un esponente del “Torino Club Bruxelles” che, seguendo il percorso tracciato dall’omologo “Lazio Club Bruxelles Luigi Bigiarelli”, avrà l’onore di vestire, come seconda realtà sportiva italiana, la statua del Manneken-Pis il prossimo 4 maggio, giorno della ricorrenza della “tragedia di Superga”, il cui disastro aereo seppellì non solo la squadra del “Grande Torino” ma anche una parte dei vagiti di rinascita dell’Italia del secondo dopoguerra. L’ideale passaggio di testimone dalla Lazio al Torino tesse il filo sottile della tradizione sportiva italiana che affonda le sue radici nei principi nobili e universali delle Olimpiadi, di cui Bigiarelli e la Lazio furono tra i primi, nella Capitale e in Italia, a coglierne il verbo e l’insegnamento nella secolare contaminazione tra le culture classiche di Atene e Roma.

Le parole del Dott. Federico Eichberg, Presidente Vicario della Lazio Generale, risuonano curiali all’interno della Sala Gotica sul significato profondo della “LAZIALITA’”, neologismo intriso dell’amore profondo per i colori biancocelesti e la sua storia. Il suo intervento ripercorre le tappe fondamentali del fondatore Luigi Bigiarelli, il suo trasferimento nella città di Bruxelles e i luoghi che ne segnarono la sua permanenza, come l’indirizzo di “Rue de St. Catherine n.6” da dove continuò le sue attività commerciali e le competizioni sportive, gareggiando sempre con la maglia della Lazio, portata con sé direttamente da Roma. Un legame profondo e duraturo tra la città di Bruxelles e la Lazio che, per volontà e dedizione del Dott. Federico Eichberg, rinnova ogni anno il suo apprezzamento e il suo sentimento di gratitudine alle istituzioni della capitale belga. Nel discorso di chiusura trova spazio il suo ringraziamento vivo ed autentico per tutto il “Lazio Club Bruxelles” intitolato alla memoria del fondatore Luigi Bigiarelli e vera roccaforte della lazialità in terra fiamminga. La cerimonia all’interno del Municipio si conclude con la consegna della divisa ufficiale da gioco da parte del team manager della Lazio calcio Maurizio Manzini al Presidente dell’Ordine del Manneken-Pis, con la quale vestirà con il “Costume n.963” la statua del “bambino che fa la pipì”.

Il brindisi finale fa da preludio ad un manifestazione spontanea che sfilerà dalla Grand Place per le vie di Bruxelles fino alla statua del Manneken-Pis. La banda musicale, chiamata per l’occasione, suona una marcia trionfale che riecheggia all’interno della Sala Gotica invitando tutti gli astanti a seguirla festosamente. Apre il corteo lo stendardo del “Lazio Club Bruxelles” con l’effige di Bigiarelli bersagliere stampata sopra, issato al cielo con malcelato orgoglio dagli alfieri dello stesso club. Ci piace immaginare, solo per un attimo, di rivedere in loro la guida del nostro fondatore che indica la via per una storia lunga 117 anni, con la banda musicale che suona idealmente come la fanfara dei bersaglieri. Tra la curiosità e lo stupore dei turisti fuori stagione, dal corteo si alzano forti i cori per la Lazio. Rimbombano nei vicoli stretti dell’area pedonale del centro di Bruxelles e si fanno ancora più forti davanti alla statua del Manneken-Pis vestita di biancoceleste. La banda musicale ha smesso di suonare e lascia il posto alla tastiera elettronica di un tifoso-artista di strada che in sequenza intona gli inni della Lazio. L’eccitazione è tale da rendere innocua la tenue pioggia che cade e che mescola le sue gocce con il getto “d’acqua benedetta” che fuoriesce dalla statua del bambino che fa la pipi’. Negli occhi di Federico Eichberg e dei componenti del “Lazio Club Bruxelles” traspare l’orgoglio per aver portato a compimento la loro missione vestendo il cielo ingrigito di Bruxelles con i colori naturali del bianco e celeste. La maglia che copre il Manneken-Pis non è un semplice pezzo di stoffa ma rappresenta una storia centenaria che unisce intere generazioni. La compostezza e la solennità della cerimonia del Municipio sono ormai dissolte e lasciano spazio all’euforia e al malto che esce dalla cannella della statua, come le fontane dei Castelli Romani che danno vino durante la vendemmia autunnale. Un bicchiere di ambrata birra belga levato al cielo di Bruxelles unge le gole che cantano il sentimento dei “Giardini di Marzo” di Lucio Battisti dove …. ”In fondo all’anima cieli immensi, immenso amore, e poi ancora, ancora amore, amor per te”…. La commozione si fonde al senso di appartenenza alla più grande polisportiva d’Europa e ci stringe tutti nell’ennesimo abbraccio fatale.

Non può mancare, secondo lo stile e lo spirito della Lazio, eretta con decreto regio in Ente Morale nel 1921, un momento di raccoglimento e di riflessione che si tiene all’interno della cattedrale di St. Catherine, luogo caro allo stesso Luigi Bigiarelli. La Lazio non sarebbe stata cosi longeva e non sarebbe diventata la polisportiva più grande d’Europa se non fosse stata animata da puri sentimenti d’amore che, attraverso comportamenti solidali e virtuosi, hanno rappresentato la giusta alchimia per superare i momenti di difficoltà, forse troppi, della nostra storia.

L’omaggio finale delle celebrazioni odierne è rivolto unicamente al nostro fondatore Luigi Bigiarelli. Le sue spoglie immortali riposano in eterno nel cimitero monumentale di Ixelles, dove una stele in marmo bianco indica il luogo di sepoltura. Una processione spontanea di persone rende onore alla sua tomba che dalla collinetta su cui è fissata domina una parte di città volgendo, nel cielo plumbeo, lo sguardo all’orizzonte che sfuma verso il chiarore di un tramonto ormai imminente. Si alza un vento gelido che sferza il nostro viso quando ancora una pioggerellina fine cade costante. E’ il momento di tornare indietro. Un ultimo sguardo alla stele e un saluto ideale di commiato a chi ha permesso tutto questo. La strada del ritorno è ormai segnata!

Ma la giornata per noi del “Lazio Club Quirinale 1900” non è ancora terminata. E’ fissato un altro evento, questa volta conviviale, con gli amici del “Lazio Club Bruxelles”. Ci ritroviamo in una pizzeria nel quartiere delle Istituzioni Europee, che proprio oggi nove Gennaio, hanno ripreso a pieno regime la loro attività. La serata è piacevole, trascorre veloce scambiandoci opinioni e impressioni della giornata appena trascorsa. Ci fa un gran piacere sapere che una squadra di calcio sia la “scusa domenicale” per far incontrare i nostri amici in terra straniera. E’ la risposta più vera ai laconici commenti sulla stupidità nel seguire una squadra di calcio.  Ed è per lo stesso motivo che anche noi, partendo da Roma alle sei del mattino, siamo qui con loro a passare una splendida serata. E tutto questo grazie alla Lazio, perché “La Lazio è de più”, perché la Lazio è uno stile di vita…

Buon compleanno mia cara Lazio, buon compleanno fratelli laziali ovunque voi siate!

Matteo Mastrella

COMMEMORAZIONE CADUTI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE 4 NOVEMBRE 2016

Il 30 luglio 1915 a Castelnuovo di Sagrado (Gorizia) fa un caldo asfissiante. Il sole è alto sul fronte di guerra austro-ungarico e i soldati, in un’attesa snervante, rimangono acquattati all’interno delle loro trincee. Il ronzio delle mosche si mescola al gioco di luci ed ombre e accompagna qualche sporadico gemito proveniente dalla linea nemica. Il sesto reggimento dei bersaglieri è interamente schierato a difesa della posizione italiana nella zona dell’Isonzo, con la quinta compagnia di comando pronta ad entrare in azione su ordine del tenente Giorgio Bompiani. E’ necessario riguadagnare le posizioni perdute e porre fine all’arretramento inferto con le disfatte delle precedenti battaglie. Il tenente Bompiani ordina l’attacco e alla testa di un manipolo di bersaglieri si getta verso le linee avversarie, esposto, come tutti, al violento fuoco della fucileria e delle mitragliatrici austriache. Una luce abbacinante divampa dalla trincea nemica e anticipa di qualche brevissimo istante il sibilo di una pallottola che lo ferisce mortalmente. Il tenente Giorgio Bompiani cade a terra e gli ultimi spasmi sono il preludio di una morte ormai certa. Un rivolo di sangue fuoriesce dalla bocca e bagna il terreno arido e polveroso. La vita del tenente Bompiani, come purtroppo quella di molti altri soldati italiani, termina qui quando ancora non sa che il suo sacrificio non sarà vano e le vittorie italiane riportate sul Piave nell’ottobre del 1918 determineranno la fine delle ostilità con l’entrata in vigore, il quattro novembre dello stesso anno, dell’armistizio di Villa Giusti. Il tenente Bompiani non sa che dall’anno seguente, a suggello della vittoria italiana nella Prima Guerra mondiale, il “IV Novembre” sarà istituita la “Giornata dell’Unità Nazionale” e la festa delle Forze Armate. Il bersagliere Bompiani, erede anche lui dell’Ideale di un altro bersagliere, Luigi Bigiarelli, non sa e non può sapere che oggi, a 101 anni di distanza, la famiglia della S.S. Lazio renderà onore alla sua tomba al cimitero monumentale del Verano, scegliendo lui come simbolo di tutti i caduti della Polisportiva biancoceleste nel primo evento bellico mondiale. Il calciatore Bompiani, già protagonista della leggendaria vittoria delle “tre partite in un giorno” nel giugno del 1908, e probabilmente nella rosa della squadra all’alba della stagione 1914/1915, non sa e non può sapere che forse finalmente sarà fregiato con il titolo di Campione d’Italia 1914/15. Lo merita, come lo meritano tutti i calciatori della Lazio partiti per il fronte e mai più tornati indietro per concludere quella trionfale stagione calcistica che solo un evento tragico come la guerra ha interrotto.

Lazio Campione d’Italia 1914/1915 per la S.S. Lazio e la sua storia, per gli atleti caduti in guerra, per la Verità.

Oggi quattro novembre 2016, su iniziativa dell’Avv. Gianluca Mignogna, già promotore della petizione per la richiesta dell’assegnazione ex-aequo del titolo di Campione d’Italia 1914/1915 alla S.S. Lazio, ha luogo la commemorazione di tutti i caduti della Polisportiva Lazio presso il cimitero monumentale del Verano in Roma.

I banchi dei fiori che costeggiano le mura di cinta del più celebre dei cimiteri romani ancora espongono le corolle più belle per omaggiare i defunti nella ricorrenza appena occorsa. E’ un trionfo di colori, dal giallo delle margherite, al viola dei crisantemi al tenue bianco e fucsia delle orchidee dallo stelo filiforme. Questa distesa di fiori restituisce allo sguardo la piacevole sensazione di pacificazione interiore, persa nell’intricato dedalo delle frenesie quotidiane ancor più ingrigite dal cemento della nostra città. Un nucleo di persone staziona davanti all’ingresso principale che si apre sull’omonimo Piazzale del Verano, pronto, in religioso silenzio, a recarsi in processione verso la tomba di Goffredo Mameli, il simbolo più autentico del patriottismo italiano. Le note dell’inno d’Italia da lui scritto rimbalzano nell’etere e impongono alla colonna umana di fermarsi davanti alla sua tomba per omaggiare in un gesto simbolico tutti i caduti per amor di patria. A questa schiera appartengono a pieno titolo molti atleti della Polisportiva Lazio che, partendo per il fronte, lasciarono incompiuta, in molti casi in modo definitivo, la loro attività sportiva. Molti di essi non fecero mai ritorno, lasciando per sempre in custodia alle acque del Piave i loro sogni giovanili, covati sulle sponde del Tevere in una fredda giornata del gennaio 1900. Il loro estremo sacrificio ha tracciato la via lungo la quale oggi la delegazione biancoceleste, guidata dal Presidente della Lazio Generale dott. Antonio Buccioni, intende proseguire nel ricordo con la commemorazione ai caduti della Grande Guerra . Viene disteso un lungo striscione celebrativo e deposta una corona di fiori a ricordo indelebile del loro sacrificio e del loro coraggio. La cerimonia sobria e pacata si conclude sulle note del silenzio quando le prime gocce di pioggia cominciano a scendere. Ci piace pensare che nel ciclo delle acque vi sia un rimescolamento delle stesse che partendo dal cielo arrivino in terra, dal Tevere al mare e con un processo osmotico risalgano la corrente del Piave e facciano giungere la nostra profonda gratitudine a chi ha immolato la propria vita per un ideale di libertà.

Perché ancora possono sentirci, perché “chi muore per la patria, non muore mai”!

 

Matteo Mastrella

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LAZIALI IN VISITA AL PALAZZO DEL QUIRINALE

VISITA AL PALAZZO DEL QUIRINALE

Lunedi’ 13 giugno 2016, giorno di Sant’Antonio da Padova, nel Piazzale del Quirinale, alle ore 10.30 si sono puntualmente presentati, come un orologio svizzero, il Capitano Pino Wilson, Giancarlo Oddi, Felice Pulici, Toni Malco, Vincenzo il giornalista, Maria, Daniela, Paola, Tiziana e altri amici per onorare, finalmente, l’impegno assunto nei nostri confronti dal “Lazio Club Quirinale 1900 di poter visitare lo storico Palazzo del Quirinale, attuale residenza ufficiale del Presidente della Repubblica Italiana.

Il Palazzo del Quirinale, ubicato sul medesimo Colle, il piu’ alto dei Colli Romani, residenza stabile dei Papi (ha ospitato 30 Papi) da Papa Gregorio XIII fino a Papa Pio IX, dopo il 1870, quando Roma venne conquistata dal Regno d’Italia, divenne il Palazzo Reale dei Re d’Italia e con la proclamazione della Repubblica Italiana – referendum del 2 giugno 1946 – sede definitiva del Presidente della Repubblica Italiana.

L’entrata nel Palazzo dal Portone principale crea in tutti noi un momento di grande emozione, a partire dal saluto delle Guardie nella garitta esterna e all’impatto con il Corazziere posto all’interno dell’edificio per la sua imponenza ed eleganza.

Ad attenderci all’ingresso del Palazzo il Vice Segretario Generale della Presidenza della Repubblica Dott. Flavio Salvadori, il Presidente del Lazio Club Quirinale 1900 Raffaele, il Vice Presidente Gianluca , con la consorte Alessandra in elegante divisa di ordinanza, che sara’ la nostra guida nella visita delle varie sale distribuite su una superfice di ben 110.000 mq.

Espletate le formalita’ di ingresso al Palazzo, la nostra guida Alessandra ci informa che la visita delle varie sale avra’ una durata ridotta a sole 2 ore, anziche’ delle 4 necessarie, in quanto alcuni dei presenti hanno degli inderogabili impegni lavorativi.

Si inizia, quindi, questo bellissimo percorso a partire dal maestoso Cortile d’Onore posto alla nostra sinistra, che spesso abbiamo visto in televisione in occasione dell’arrivo dei vari Presidenti della Repubblica e personalita’ di Stato importanti, attorno al quale sí sviluppa tutto il corpo centrale del Palazzo con le sue 1.200 stanze.

Dopo aver visitato al Piano Terra i diversi locali dove sono ben conservati i vari servizi da tavola usati per i grandi ricevimenti, affrontiamo i primi gradini dello Scalone d’Onore, di proporzioni monumentali, costruito su un sistema a doppia rampa, che dal lato destro ci conduce nella Sala dei Corazzieri, la piu’ grande dell’intero Palazzo, dove hanno luogo le pubbliche udienze e le premiazioni ufficiali da parte del Presidente della Repubblica.

La Sala dei Corazzieri fu fatta costruire da Papa Paolo V, nei primi anni del XVII secolo, dove si conserva ancora il soffitto a cassettoni e la pavimentazione marmorea che riproduce lo stesso disegno geometrico del soffitto. Del seicento e’ anche il portale che introduce alla Cappella Paolina, che ha le stesse misure e caratteristiche della Cappella Sistina in Vaticano, dove si sono tenuti alcuni Conclavi e vennero celebrate nel 1930 le nozze di Umberto II con la Principessa Maria Jose’ del Belgio.

Proseguendo nel percorso ci troviamo nella Prima Sala di Rappresentanza e dopo aver attraversato alcune sale, tra cui la sala del Balcone realizzato da Gian Lorenzo Bernini, siamo entrati nella Sala Gialla, nella Sala di Augusto e in quella degli Ambasciatori dove nel pavimento nel periodo napoleonico e’ stato inserito un bellissimo mosaico proveniente da Villa D’Este di Tivoli.

Proseguendo nel percorso, possiamo ammirare la celebre Scala Elicoidale del Mascarino, caratterizzata da coppie di colonne in travertino, che consentiva l’accesso agli appartamenti dei Pontefici raggiungibili anche direttamente con il cavallo data la bassa ripidita’ dei vari gradoni.

Si passa poi per la Loggia d’Onore e per la Sala del Bronzino, utilizzata quest’ultima quale luogo d’incontro tra il Presidente della Repubblica e i Capi di Stato ospiti provenienti dall’attigua Loggia d’Onore il cui ambiente fu rinnovato in occasione della visita di Adolf Hitler nel 1938, per ritrovarci poi nello Studio del Presidente dove vengono tenuti gli incontri ufficiali con i Segretari di Partito durante le consultazioni per la formazione del Governo. A seguire si passa nella Sala degli Arazzi di Lille e nella Biblioteca del Piffetti, proveniente dalla Villa della Regina Anna d’Orleans nei pressi di Torino, trasportata poi al Palazzo del Quirinale per volonta’ del Re Umberto I e dalla Regina Margherita.

Giunti quasi al termine di questa stupenda visita, si transita per la Sala dello Zodiaco, creata durante il periodo sabaudo, dove e’ conservato il fregio in bassorilievo raffigurante il trionfo di Giulio Cesare la cui testa e’ pero’ sostituita con quella di Napoleone Bonaparte.

La penultima Sala da visitare e’ quella degli Specchi, riservata ad ospitare alcune udienze del Capo dello Stato ed in particolare per il Giuramento dei Membri della Corte Costituzionale. Per ultimo ci soffermiamo ad ammirare il Salone delle Feste, che rappresenta il secondo ambiente piu’ grande e solenne del Quirinale, dove sí svolge il Giuramento dei Ministri del nuovo Governo e si tengono i pranzi ufficiali per un numero massimo di 200 persone circa. Al centro della volta del Salone si puo’ ammirare il Trionfo dell’Italia, mentre sul lato minore dello stesso, verso lo Scalone d’Onore, si nota sia il Palco stabile per l’orchestra, destinato al tempo sabaudo ai musicisti durante i balli di corte, sia il pavimento coperto totalmente da un’unico tappeto che sí estende per circa 300 mq (il piu’ grande d’Europa).

In questo enorme Salone abbiamo voluto imitare la Cerimonia di Giuramento riservata ai Ministri del nuovo Governo, nominando e facendo giurare i Ministri del nostro piccolo Governo, i cui nominativi e relativi incarichi sono in appresso riportati, delegando per le varie chiamate la nostra guida, la brava e capace Alessandra, alla presenza di tutto il nostro parentado, come da tradizione, che ha gradito le varie nomine manifestatosi con un caloroso e prolungato applauso:

  • Primo Ministro: Giuseppe WILSON;
  • Ministro dell’Agricoltura e Sviluppo Economico: Giancarlo ODDI;
  • Ministro dell’Arte e Cultura: Tony MALCO;
  • Ministro dello Sport; Felice PULICI.

In modo rispettoso ho ritenuto concludere questo percorso incorniciando la visita effettuata nella straordinaria Cappella privata dell’Annunziata, con affreschi del maestro bolognese Guido Reni dei quali uno raffigurante l’Annunciazione con la Madonna che cuce. Straordinario.

E’ terminata la nostra mattinata e ci incamminiamo verso l’uscita del Palazzo felici e soddisfatti per aver trascorso momenti bellissimi ed emozionanti, diversi dalla solita routine di tutti i giorni. Una bella esperienza che difficilmente scorderemo.

Nel ringraziare tutti quanti per la giornata trascorsa, all’insegna dell’amicizia e del rispetto reciproco, anche a nome dei miei compagni di squadra e rispettive mogli, grati per quel bellissimo rapporto che, da sempre, abbiamo cercato di mantenere con i nostri fedelissimi tifosi ed in particolare con il Lazio Club Quirinale 1900, uno tra i pochissimi Lazio Club al momento ancora esistenti, che ci ha permesso di ritrovarci insieme per trascorrere un momento unico, da ripetersi se possibile al piu’ presto, onde completare la visita odierna per ammirare i Giardini e il Torrino del Palazzo con la sua splendida vista sulla Capitale.

Grazie ancora.

Un fortissimo abbraccio a tutti.

Felice Pulici

 

 

UN PRESIDENTE, C’E’ SOLO UN PRESIDENTE!

 

Sabato 21 maggio 2016, nella splendida cornice del ristorante “Caio Funky Trattoria” sito in via di Villa Lauchli, 1 – Roma, ha avuto luogo un altro evento del “Lazio Club Quirinale 1900”. Ospite d’onore il “Presidentissimo” della nostra squadra del cuore, dal 1992 al 2003, Dott. Sergio Cragnotti. Sotto la sua gestione, la S.S. Lazio ha ottenuto importanti successi a livello nazionale ed internazionale, vincendo 1 Scudetto, 2 Coppe Italia, 2 Supercoppe Italiane, 1 Coppa delle Coppe, 1 Supercoppa UEFA a cui si aggiungono una finale di Coppa UEFA e due secondi posti in campionato. Aver ascoltato dalla sua viva voce gli aneddoti relativi agli acquisti dei giocatori, alla scelta degli allenatori, alla grande lazialita’ di suo fratello Giovanni, che fu l’artefice dell’entrata della famiglia Cragnotti nella S.S. Lazio, ha suscitato in tutti noi presenti una profonda emozione. Tra gli ospiti anche il difensore Giuseppe Pancaro che arrivato alla Lazio, nel 1997, ha militato nelle nostre fila per 6 stagioni vincendo lo scudetto del 2000, due Coppe Italia (1998 e 2000), due Supercoppe italiane, la Coppa delle Coppe e la Supercoppa UEFA del 1999. La giornata e’ stata allietata dalla voce di Tony Malco, cantautore romano che nel 1983 ha composto e interpretato “Vola Lazio Vola” inno ufficiale della nostra squadra. Lui stesso ci ha raccontato l’episodio relativo ad una telefonata, dal lontano Giappone, per la richiesta di 200.000 copie del nostro inno. Inizialmente lui stesso credeva fosse uno scherzo che poi si è rivelato essere realtà. A rappresentanza del mondo dell’informazione il giornalista sportivo e direttore di Cittaceleste Stefano Benedetti. Un riconoscimento particolare e’ stato assegnato all’avvocato Gian Luca Mignogna promotore dell’assegnazione dello scudetto 1914/15 a Lazio e Genoa ex aequo. L’avvocato ci ha dato speranze concrete sulla positiva risoluzione della causa in essere dando così onore ai quegli eroici giocatori già campioni del centro-sud Italia. Era presente tra noi tifosi il nostro tesserato vip Dott. Flavio Salvadori che ha ancora una volta evidenziato le capacità organizzative e le varie attività sportive e sociali che caratterizzano la Lazio come ente morale. Varie targhe sono state consegnate agli illustri ospiti a ricordo della giornata trascorsa insieme. Il nostro club ha ringraziato il Dott. Sergio Cragnotti, omaggiandolo di un premio simbolo della lazialita’ (l’Aquila).

Una citazione particolare va fatta per ricordare il nostro socio Pacifici Andrea al quale e’ stato assegnato il premio “Lazio club Quirinale 1900” edizione 2016. Questo premio e’ il riconoscimento nei confronti del socio che nell’anno precedente ha dimostrato affetto e partecipazione particolari verso il Club. Il taglio della torta ed il brindisi finale sono stati accompagnati da cori da stadio nei confronti del nostro “Presidentissimo”. Presidente, grazie a Lei  la più antica società di calcio della capitale ha toccato il punto più alto della notorietà internazionale esportando la lazialita’ nel mondo. Sir Alex Ferguson, allenatore del Manchester United disse: “Nel 1999 abbiamo perso la Supercoppa Europea contro la Lazio che in quel momento era la migliore squadra al mondo ed è forse questo il ricordo più amaro.”

La giornata si e’ conclusa con l’estrazione dei favolosi premi della prima lotteria del Lazio Club Quirinale 1900. Arrivederci al nostro prossimo evento.

Con lazialita’,

Mario Michelini

BIGLIETTI VINCENTI LOTTERIA 2016 LAZIO CLUB QUIRINALE

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Il giorno 21 maggio 2016 si è svolta presso il ristorante “Caio Funky” in via di Villa Lauchli 1, 00191 Roma l’estrazione dei biglietti vincenti della lotteria associata alla festa annuale del “Lazio Club Quirinale 1900”.

I premi associati ai biglietti vincenti possono essere ritirati entro 30 (trenta) giorni dalla data di pubblicazione del presente articolo, previa esibizione in originale del biglietto in possesso del vincitore.

Di seguito vengono indicati i numeri dei biglietti estratti e contestualmente dichiarati vincenti con i relativi premi ad essi associati:

1°   premio   Crociera MSC una settimana per due persone                                                    biglietto n. 1109

2°   premio   Borsa donna “FENDI”                                                                                                biglietto n. 0562

3°   premio   TV 40 pollici SAMSUNG LH40RMD                                                                            biglietto n. 1140

4°   premio   Telecamera “TOM TOM BANDIT BASE PACK”                                                        biglietto n. 2959

5°   premio   Smartbox “TRE GIORNI CON BENESSERE”                                                               biglietto n. 1027

6°   premio   Olio extra-vergine d’oliva 20 lt. “FRANTOIO GAUDENZI”                                      biglietto n. 2440

7°   premio   Orologio uomo “CHRONOTECH” c/o “GIOIELLERIA VANNOZZI”                         biglietto n. 2573

8°   premio   Tablet “ASUS”  7 pollici                                                                                              biglietto n. 0524

9°   premio   Gift card (valore 150€) “TUTTOSPORT”                                                                    biglietto n. 1102

10° premio   Pranzo per 4 persone c/o risorante “VALLE DEL TREJA”                                       biglietto n. 1724

11° premio   Forno microonde c/o “NEW HOME & CO”                                                           biglietto n. 0779

12° premio   Orologio donna “FESTINA” c/o “GIOIELLERIA TAFFERA”                                      biglietto n. 0891

13° premio   Buoni benzina (valore 100€) c/o TO.MAS                                                              biglietto n. 2219

14° premio   Pranzo per 2 persone c/o “HOSTARIA ROMANA”                                                biglietto n. 0491

15° premio   Pizza per 4 persone c/o “RISTORANTE SCIARRA”                                                  biglietto n. 2038

Per facilitare e concordare le modalità del ritiro dei premi i possessori dei biglietti vincenti sono pregati di contattare, entro la data stabilita, il Lazio Club Quirinale all’indirizzo di posta elettronica lotteria@lazioclubquirinale1900.it, oppure in alternativa utilizzare gli altri contatti indicati nella sezione Contatti del presente sito web.

Il Consiglio Direttivo

LA LAZIO DEL MENO NOVE

 

Fino all’ultimo respiro

2015-10-17 LAZIODEL-9 N.5

Lazio club Quirinale 1900, una festa indimenticabile con gli eroi del -9

E’ il giorno 17 ottobre 2015. Dopo circa un mese e mezzo di organizzazione ai minimi dettagli da parte del consiglio direttivo, nella splendida cornice della Valle del Treja e nell’omonimo ristorante, va in scena il pranzo-evento del club: Lazio club Quirinale 1900. Dopo aver festeggiato nell’evento passato gli eroi dello scudetto del 1974, questa festa è stata dedicata agli eroi del “-9”. Davanti a più di 110 soci del club, entusiasti e gioiosi per l’occasione, erano presenti: Mimmo Caso, Fabio Poli e Massimo Piscedda. Un altro graditissimo ospite è stato “la voce” storica di tante generazioni di laziali: Guido De Angelis. Nonostante la valenza di questi personaggi, il momento più atteso è stato l’arrivo dell’ospite più amato… il simbolo della nostra Lazio: “Olimpia”. Erano le tredici in punto quando, Juan Bernabè insieme all’aquila entravano nel salone, dove i soci con macchinette e telefonini al seguito, guardavano emozionatissimi e quasi increduli. Più passavano i minuti e più l’ansia si trasformava in ammirazione, i soci hanno avuto la possibilità di mangiare cosi vicino ad un elemento tanto importante per la nostra Lazio. Sono stati momenti a dir poco indimenticabili che rimarranno indelebili nel cuore e nella mente di tutti, soprattutto dei bambini. Dopo centinaia di foto e la consegna di targhe e libri per premiare la presenza a questo evento dei nostri amati idoli, la festa si è conclusa con un taglio di torta e un brindisi davanti alla maestosità di Olimpia. Alla fine della manifestazione, andando via, tutti i presenti, sono stati consapevoli di aver trascorso una giornata meravigliosa e probabilmente irripetibile.

Eleonora Poggi

LA CASA DELL’AVIATORE ACCOGLIE LA LAZIO

Nel segno dell’aquila

AURONZO DI CADORE

Il Lazio Club Quirinale al ritiro estivo

INTERVISTA A FELICIANGELI ALESSANDRA DI ELEONORA POGGI

 

Una vacanza diversa dalle altre. E’ il 13 luglio quando per alcuni tifosi inizia questo ritiro a fianco della Lazio. Le giornate si alternano dal campo di allenamento al divertimento al di fuori di esso con “pressing alto” ai calciatori per riuscire a farsi una foto con loro. Intervistando diversi fedelissimi laziali, possiamo trarre la conclusione che è stata una vacanza magnifica per tutti.

 

Ciao Alessandra come hai vissuto questa esperienza?

Per me rispondere a questa domanda non è facile come puoi aspettarti, come sai bene il ruolo di Vice Presidente di tuo padre coinvolge tutta la nostra famiglia. Io che da sempre sono laziale, vivo ogni giorno questo club, aiutando, consigliando e partecipando attivamente. Questa esperienza ad Auronzo l’ho vissuta già prima del nostro arrivo: dall’idea di provare a chiamare l’hotel, alla probabile risposta negativa, al successo inaspettato di ottenere quattro stanze nello stesso albergo dove alloggiava la nostra amata Lazio. Oltre a questo ritiro, insieme a mio marito Gianluca, ero stata in Austria nel ritiro di Seefeld, nell’anno in cui arrivarono campioni come Beppe Signori e il mitico (ma sfortunato nella vita) Paul “Gazza” Gascoigne. Fu un’esperienza indimenticabile, ma questo di Auronzo è stato un ritiro speciale proprio perché è stato il frutto e il successo di tanti sforzi, che oltre al Consiglio Direttivo del Lazio Club Quirinale, ha coinvolto tutti noi, ognuno con le sue idee e suggerimenti. Ritiro indimenticabile, vissuto quasi sempre con la nostra Lazio, insieme ad amici più che colleghi; niente di paragonabile al ritiro di tre anni fa in cui andammo solo noi quattro e durante il quale dovevamo rincorrere solo i nostri idoli.

 

Come passavi le giornate?

Il ritiro lo abbiamo vissuto come una vacanza. Abbiamo avuto la possibilità di vedere la squadra direttamente in albergo, per foto, video e autografi, dove tuo fratello è stato il vero protagonista. Quindi abbiamo fatto i turisti tra quelle bellissime montagne, pranzando nei rifugi o nei ristorantini tipici e rilassandoci dopo il pranzo tutti insieme; eravamo la nostra famiglia, la famiglia Lenza, la famiglia Innocenzi, la famiglia Michelini e la famiglia Norberti. Nel pomeriggio assistevamo agli allenamenti della squadra e tornavamo in albergo per la cena, concludendo ogni serata con i canti del popolo laziale sotto l’albergo e con le chiacchierate con quelli che poi sarebbero diventati nostri amici: Manzini, Juan e alcuni ragazzi dello Staff.

 

Che sensazioni si hanno a seguire la Lazio anche durante il ritiro?

Le sensazioni in questo caso sono state diverse dagli altri ritiri in cui sono stata. Qui, per quanto mi riguarda, eravamo quasi parte della squadra, mancava solo che mio figlio Giovanni scendesse in campo anche durante gli allenamenti a fare foto e video al “santo” Felipe Anderson che, quando lo vedeva, si metteva gia’ in posa!! Vivi in pieno la squadra e riesci a capire il lato caratteriale di ogni singolo giocatore. Infatti nel vedere un mito del calibro di Miroslav Klose dileguarsi per non fare foto o autografi si intuiva che tipo di persona fosse, schiva e solitaria. Riuscire comunque a bloccarlo con tranelli e appostamenti è stato semplicemente fantastico!!

 

Qual è stato il momento più bello di questa vacanza?

Beh, per chi ha letto sul nostro gruppo facebook e per chi e’ stato testimone del mio racconto, non posso che confermare che la compagnia di Socrate Lenza abbia superato il piacere di essere stati a contatto con la Lazio per lunghi quattro giorni. Un grande amico già da prima del ritiro, lo conosco da tanti anni come collega, speciale per la sua gentilezza, signorilità e lazialità ai limiti della pazzia, il tutto condito da grande grande allegria. Ripeterò che le emozioni che mi ha fatto provare lui a 15 metri di altezza, tra gli alberi bellissimi del parco avventura di Auronzo, credo che possano essere messe nella classifica delle prime dieci della mia vita, naturalmente dopo la nascita dei miei due figli e dopo i miei lunghi 30 anni con tuo padre. Vederlo li appeso, in posizioni totalmente innaturali, solo chi l’ha visto dal vivo come te può capirlo. Credevo di morire dal ridere li, sugli alberi, perché solo vederlo mi toglieva il fiato, non riuscivo a respirare e a ridere allo stesso tempo! Veramente ad un certo punto pensavo di morire soffocata.

 

Da come hai visto al ritiro, che ne pensi di questa Lazio?

La prima cosa che mi ha colpito è stato il volto del nostro mister Pioli; una persona a mio parere buona, calma, capace di far gruppo tra giocatori più o meno di qualità e un uomo molto determinato. Anche i giocatori mi hanno fatto una buona impressione, qualità del singolo a parte. Sono affiatati tra loro, anche se c’è molta differenza, specialmente di età tra molti di loro. Quindi in conclusione mi auguro che non deludano le aspettative di tutti i laziali, che facciano un buon campionato all’altezza delle altre grandi squadre italiane.

In conclusione un saluto a tutti e grazie Eleonora per questa intervista, la prima della tua vita, spero che questa sia la prima di una lunga carriera da giornalista sportiva. Che ne sai, magari un giorno, partendo da qui, ti vedrò in tv ad intervistare i giocatori della nostra Lazio!

 

Eleonora Poggi

 

LA LAZIO DEL ’74: la banda Maestrelli

La squadra dei nostri padri…la fede immortal!

 

 

2015-03-28 LAZIO’74N.2

Si è detto e scritto tutto sulla Lazio del ’74, ma ciò nonostante non ci annoia mai ricordare quella squadra.

La giornata che si è svolta a Mazzano Romano, alla presenza di più di 100 persone, ha visto rendere omaggio ad una rappresentanza di quella che venne definita dalla stampa dell’epoca “banda Maestrelli”. Siamo nel pieno degli anni ’70 e il linguaggio giornalistico sportivo era intriso della dialettica di quegli anni. Non meraviglia quindi l’appellativo di banda riferito ad una squadra di calcio. A dire il vero i giocatori fecero di tutto per meritarlo. Dagli atteggiamenti rissosi in campo alla moda spocchiosa e irriverente della detenzione di armi. E’ un proliferare di atteggiamenti sbagliati che trovano il triste epilogo una fredda sera di gennaio con la morte di Luciano Re Cecconi. “Non scherzo”, sottotitolo virtuale del cortometraggio censurato dell’archivio Rai mai andato in onda, racconta di quell’ omicidio, frutto della fatalità e del clima da anni di piombo, e con esso la fine di una squadra entrata di diritto nell’immaginario collettivo. Una tragedia che trova la sua matrice nel binomio “pistole e palloni” così come definito dal giornalista Guy Chiappaventi. Una squadra vittima della sua stessa essenza e per questo incredibilmente vera.

Il clima al ristorante “Valle del Treja” è conviviale con la presenza di bambini e ragazzi festanti e la loro giovane età sembra stridere fortemente con quella di chi ha vestito i panni dell’eroe ormai quattro lustri fa. Anche chi scrive, nato proprio nel 1974, non li ha visti giocare ma li ha vissuti attraverso i racconti del proprio padre. Ma intorno a quella squadra hanno tutti qualcosa da dire, come il prof. Giulio Napolitano, nostro socio onorario. Racconta della sua lazialità, nata sui banchi di scuola, sull’onda lunga del primo storico scudetto e mai ammainata neanche davanti ai successi sportivi della seconda squadra di Roma. Il suo racconto, vivo e spontaneo, supera il pensiero della martellante filastrocca Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D’Amico, entrata di recente anche nel mondo cinematografico. Una squadra che ha saputo ridestare lo spirito sportivo del tifoso laziale, di condurlo all’esaltazione collettiva nel giorno di Lazio-Foggia il 12 maggio 1974, stesso giorno in cui il popolo italiano veniva chiamato a esprimere il voto sul divorzio. Scopriva l’importanza del primo storico referendum della Repubblica Italiana accogliendo un’affluenza record dell’87,7 %, ancora oggi mai superata. Ciò testimoniava l’interesse degli italiani per i temi etici e più in generale per un coinvolgimento attivo nelle dinamiche della società civile. Questo senso di partecipazione si rifletteva anche nello sport e per i tifosi laziali si tramutava in un rapporto simbiotico e viscerale con la squadra con i colori del cielo. Il bianco e celeste dominano nella sala del ristorante e sulle uova di cioccolata confezionate per la Pasqua ormai imminente. Una riffa improvvisata e goliardica determina i fortunati vincitori e rinsalda lo spirito associativo del nostro club. La giornata è piacevole, tra i tavoli i ricordi si liberano nella mente come il profumo e le bollicine del vino frizzantino servito per il taglio della torta. Un’aquila celeste su un mare bianco di panna, metafora esatta di un volo di libertà lungo più di 100 anni. Un brindisi alla Lazio del ’74 e ai suoi rappresentanti, oggi nostri graditi ospiti.

A proposito, non vi ho detto chi erano (n.d.r. Wilson, Pulici, Oddi) perché semplicemente c’erano tutti. Perché oggi a festeggiare con noi c’era tutta la banda Maestrelli, nessuno escluso, anche coloro che purtroppo già ci hanno lasciato e stanno lassù dove “c’è er Maestro che ce stà a guardà”!

La squadra del primo scudetto, “la squadra dei nostri padri … la fede immortal”!

“banda ’74: pazzi, rissosi, indomabili … laziali”! La chiosa finale che riecheggia nella serata “Di padre in figlio” del 12 maggio 2014.

Omaggio a loro che ci sono venuti a trovare e chissà, forse, torneranno anche un’altra volta!

 

Matteo Mastrella

UN SOGNO DIVENTATO REALTA’

OTTOBRE 2014: “OTTANTA”

Questo era il numero dei soci che nel 2014 facevano parte del nostro club. Ora, a Marzo 2016, a distanza di due anni ricordo sensazioni ed emozioni che racconto

volentieri. Con enorme diffidenza, io e il Presidente Raffaele eravamo riusciti a creare il Club in pochi mesi, a portarlo ad un numero di soci abbastanza cospicuo, lavoravamo solo in due, il Consiglio Direttivo era costituito solo sulla carta, non ci aiutava nessuno!!!!

Nonostante tutto ciò e con l’inaugurazione ufficiale alle porte decidemmo di organizzare il primo evento del nostro club: UN PRANZO.

Le domande che ci facevamo erano diverse: dove organizzeremo l’evento? Parteciperà qualcuno o sarà un pranzo tra le nostre due famiglie? Cosa inventeremo per coinvolgere quante più persone possibili? Ero dubbioso, ma il Presidente mi tranquillizzava ogni volta che ci sentivamo: “ Non ti preoccupare i soci parteciperanno!”, mi ripeteva, ma ero dubbioso sempre di più. Tuttavia pensai che

forse Raffaele aveva ragione. Noi facevamo del nostro meglio, se i soci avessero risposto all’ iniziativa bene, altrimenti pazienza! Trovammo la location: era un casale ai “Castelli” di proprietà di un amico, che si occupava di catering, stabilimmo la data e il prezzo del menù, poi realizzammo la brochure di invito all’evento. Per convincere gli scettici a partecipare, ci inventammo una specie di riffa con tre premi ad estrazione tra tutti i partecipanti.

Pensate nemmeno a farlo apposta, due dei tre premi (una felpa e una sciarpa della Lazio) li vinsero i miei figli!! Seguì una valanga di commenti scherzosi sulla vicenda che ancora mi porto nel cuore.. Comunque alla resa dei conti i soci partecipanti erano circa una sessantina. Niente male come prima volta, pensai.

Quel giorno la Lazio giocava in trasferta ad Empoli quindi organizzammo anche il dopo pranzo: la partita da vedere tutti insieme sullo schermo come se fossimo allo stadio. Come non detto: a noi laziali manca sempre il centesimo per fare una lira! La Lazio perse 2 a 1 e il nostro club ebbe inizio tra il pensiero generale “di portare iella”.

Baci e abbracci e tutti a casa affranti meno il sottoscritto. Forse è stata l’unica volta nella mia vita che la sconfitta della mia squadra del cuore non mi ha lasciato tristezza e malinconia. In macchina durante il tragitto verso casa riflettevo su come era andata la prima volta. Ero contento per quello che eravamo riusciti ad organizzare e per l’allegria dimostrata dai soci (prima della partita). Non potevo di certo immaginare quello che sarebbe accaduto per il Club nel giro di qualche mese! Più di duecento iscritti, una struttura associativa ormai consolidata, l’organizzazione di eventi meravigliosi con ospiti importanti, la vendita di gadgets personalizzati e soprattutto una grande e costante partecipazione dei soci ad ogni iniziativa.

Volete sapere qual è l’unico neo? Per tutto il Consiglio Direttivo è diventato un secondolavoro!!! Ma va bene così.

SEMPRE FORZA LAZIO.

Gianluca Poggi