Matteo Mastrella
Quadrangolare di calciotto in favore della Onlus “Chiara e Francesco”
Quadrangolare di calciotto in favore della Onlus "Chiara e Francesco"
Sabato 23 Marzo 2024, presso il Centro Sportivo Ciriaci in Via Aurelia Antica 529, si e' svolto il quadrangolare di calcio a otto di beneficenza in favore della associazione "Chiara e Francesco". L’evento è stato organizzato dal “Gruppo di solidarieta' dei Dipendenti della Camera dei Deputati” e ha visto la partecipazione di quattro squadre, tra cui anche quella del Lazio Club Quirinale.
I fondi raccolti attraverso la lotteria di beneficenza, sostenuta anche dalla nostra associazione attraverso l’acquisto diretto dei relativi biglietti, saranno destinati alla Onlus "Chiara e Francesco". L’associazione, attraverso la Casa Famiglia “E se diventi farfalla”, ha accolto fino ad ora 101 bambini vittime di abuso favorendo attività di recupero quali lo studio, lo sport, corsi di musica, gite culturali, cinema e teatro.
Il torneo ci ha visti protagonisti anche di una buona prestazione sportiva collettiva, fondendo l’esperienza dei giocatori più anziani con la forza e la bravura dei più giovani. Alla prova dei fatti la nostra squadra, seppur poco rodata, ha ben figurato al cospetto anche di vere e proprie leggende del calcio a 5 nazionale presenti nelle altre squadre.
Un grazie sentito a tutti coloro che hanno partecipato e a tutti gli iscritti del club perchè ci siamo regalati una bella giornata di sport e di solidarietà. Un grazie ancor più sentito è rivolto agli amici/colleghi della Camera dei Deputati che hanno voluto condividere con noi lo spirito che lega le alte istituzioni a cui ci onoriamo di appartenere e i valori solidaristici da esse rappresentato.
Per il Consiglio Direttivo del Lazio Club Quirinale
Matteo Mastrella
Festa annuale del Lazio Club Quirinale e solidarietà per Anticipo Onlus
Festa annuale Lazio Club Quirinale e solidarietà per Anticipo Onlus
Sulle pareti del bar San Callisto campeggiano due poster, uno della S.S. Lazio stagione 1976/77 e l’altro della As Roma dell’anno successivo. Sono attaccati con le puntine bianche sul doghettato color caramello che le ricopre. Sopra la macchina frigo delle bevande fa bella mostra la coppa vinta dal leone di Trastevere nell’ultimo torneo dei Rioni. Sull’altro lato del bar due foto del trasteverino Bruno Giordano con la zazzera al vento. La prima lo ritrae adolescente, sul campo del Don Orione, dove all’interno del murales delle suppliche che ricopre fino all’inverosimile la “Madonna dell’Orazione” c’è anche quella che omaggia l’occhio lungo del Flaco Flamini, attento osservatore dei “mejo fiori de’ li giardini”. L’altra è datata Ottobre 1975 che bagna il suo esordio in serie A con un goal allo stadio Marassi di Genova. Marcello con orgoglio le custodisce vicino alla cassa e le mostra con fierezza ai clienti del bar, recitando a memoria la dedica impressa con il pennarello celeste ... “A Marcello con amicizia, Brunogoal”
Bruno è ripassato di là all’indomani dell’esordio in serie A. Le mura del bar San Callisto e i vicoli del quartiere trasudano orgoglio per un loro figlio che ce l’ha fatta. Bruno Giordano ha “passato ponte”. E’ partito dal rione “oltre il Tevere”, ha attraversato ponte Sisto, ed è giunto al centro dell’Urbe, dove ora i monticiani e i pignatari, oltre ogni rivalità campanilistica, riconoscono le gesta del “pischello trasteverino”. Trastevere è il rione che sta aldilà del Tevere. Il fiume biondo lo separa dal resto del mondo e nulla fuoriesce dal quel dedalo di vicoli stretti che si attorcigliano. Il campanile di Santa Maria e il fontanone di Piazza Trilussa sono la catarsi che trattiene ogni velleità di fuga. Definiscono quel microcosmo, fatto di bar, osterie, marinai, cascherini e pesciaroli. I trasteverini stanno di quà e tutti gli altri sono sulla sponda destra del Tevere. Alla “renella” il fiume rallenta e ogni giorno inesorabile deposita sabbie limacciose, rendendo la distanza tra le due rive sempre più ampia. Sono due mondi separati che solo un ponte come per metafora può avvicinare. “Passare ponte” allora diventa un imperativo per chi vuole rompere gli argini e fondersi al resto del mondo. In fondo la palla rotola alla stessa maniera, sulla riva destra come su quella sinistra. E Bruno, non a caso, non fa differenza, calcia magnificamente con entrambi i piedi. Danza sulle punte leggero intorno al pallone, in una bellezza estetica senza paragoni. Petto in fuori e mento in alto, con lo sguardo sempre rivolto verso la porta. E’ un concentrato di classe, un numero 10 direbbero gli addetti ai lavori. La rapidità di esecuzione e l’ambivalente imprevedibilità nell’uso degli arti inferiori lo rendono immarcabile ed infallibile sotto porta. E’ un bomber direbbero altri, con la numero 9 sulle spalle. Non è nè l’uno nè l’altro, o forse è tutte e due o più semplicemente è Bruno Giordano, per tutti Brunogoal. Capocannoniere ad ogni livello, in cadetteria come in serie A, campione d’Italia con la Lazio primavera nella stagione 75/76 insieme agli altri magnifici aquilotti Di Chiara, Montesi, Agostinelli e Manfredonia. “E’ il giocatore italiano più forte con cui abbia mai giocato” dirà un giorno Maradona. L’esaltazione del gesto tecnico lo fa apparire come un giocatore sudamericano. Diego Armando nel barrio sperduto e proletario di Buenos Aires, Bruno nell’ancestrale culla della romanità della Città Eterna. Due emisferi così diversi ma legati insieme da un unico linguaggio, quello di un pallone che ad ogni latitudine avvicina sentimenti e culture. E’ il calcio dei bambini, delle strade polverose e degli oratori, delle accademie giovanili, della Bombonera e dello Stadio Olimpico, della Doce e della Curva Nord. Luci ed ombre, istinto e sacrificio, allegria e tristezza, esaltazioni e cadute. Come quelle inferte da Goiketxea al Camp Nou o di Bogoni ad Ascoli, così tremendamente simili e violente. Sarà proprio un messaggio di Maradona rivolto a Giordano dopo il grave infortunio a legarli insieme in una “MaGiCa” combinazione.
Bruno Giordano è il giocatore simbolo di una Lazio che muore e rinasce ogni volta. Esordisce nella corta scia della Lazio Campione d’Italia del ’74 con un goal sotteso dal passaggio della stella Chinaglia in procinto di diventare a stelle e strisce. Ne raccoglie il testimone al centro dell’attacco in un naturale avvicendamento generazionale. Vince il tricolore giovanile nel 1976 e assiste all’implosione funesta della banda del ’74, dalla scomparsa di Maestrelli alla fine tragica di Re Cecconi. Vince la classifica dei cannonieri della serie A nel 1979 per poi finire nei gangli della serie cadetta. Guida la risalita nella massima serie nel 1983, risultando ancora una volta il più prolifico sotto porta. Ad Ottobre gioisce per il ritorno in Nazionale ma a Dicembre si frattura tibia e perone nel giorno in cui tutta Italia festeggia il nuovo anno. Rientra in campo a tempo di record. All’ultima giornata risorge dalla ceneri e conduce la Fenice biancoceleste ad una salvezza insperata contro il Pisa. Il vaticinio si abbatte nuovamente sulla squadra dell’anno successivo, costruita con obiettivi europei sui pilastri di Manfredonia, Giordano, Laudrup e Batista. Al cospetto delle vicissitudini societarie e delle immancabili difficoltà economiche la squadra inesorabile ridiscende negli inferi della serie B e per Bruno Giordano si chiudono definitivamente le porte della sua carriera in biancoceleste. Vengono cedute le sue prestazione sportive per far fronte ad una crisi societaria sempre più profonda. In un decennio di vita biancoceleste ha vissuto più di sette vite, scolpite in una memoria di ferro, pronte a riaffiorare ad ogni accenno di ricordo del passato. Bruno Giordano ha gioito e sofferto nel periodo più travagliato della storia della Lazio. Non ha mai potuto competere per grandi obiettivi, ma ciononostante è di diritto nel novero dei grandi bomber della storia della Lazio, da Piola a Puccinelli, da Chinaglia a Signori, da Klose ad Immobile. Quello che più conta è che ancora oggi i tifosi della Lazio ne ricordano le gesta e apprezzano, travalicando ogni titolo sportivo raggiunto, la sua collocazione dichiarata tra i tifosi stessi. Ovunque appaia in radio ed in tv, soprattutto in quelle nazionali, viene spontaneo associarlo alla Lazio e con un pizzico d’orgoglio viene da sussurrare “quello è Bruno nostro”.
Sono passati ormai 50 anni e Bruno non vive più a Trastevere. Ha passato ponte da un pezzo, ma di tanto in tanto si riaffaccia, per una pastarella farcita da Valzani o per una semplice passeggiata tra i vicoli stretti del quartiere. Lo fa anche d’estate, generalmente a luglio quando la “Madonna fiumarola” rientra in processione nella Chiesa di Sant’Agata. De noantri è rimasto ben poco, gli strilloni, l’arrotino, le donne in finestra, le antiche botteghe artigiane, le pizzicherie, le osterie... tutte scomparse! Al loro posto ristoranti stellati, locali alla moda dove il sir inglese ha fagocitato la lettera “o” del sor romanesco. Il chiosco all’angolo di Ponte Garibaldi non gratta più il ghiaccio come una volta, ma lo frantuma a cubetti per il mojito e i cocktail di ultima trovata. Frotte di turisti si muovono senza sosta come formiche, su e giù per Via del Moro e Vicolo del Cinque, fino a Piazza Trilussa. Qui cantanti e artisti di strada si esibiscono ai piedi della fontana. Delle note di Romolo Balzani neanche l’ombra e il barcarolo romano ormai è davvero controcorrente, fuori moda e fuori tempo. A Bruno sale un groppo in gola, schiva e smarca l’ennesimo turista, cammina e nessuno lo riconosce come lui non riconosce tutto ciò che gli sta attorno. Il quartiere è cambiato, forse anche lui. Ha la sensazione di essere uno straniero in patria, completamente a disagio. Per ritrovarsi decide di risalire Via Garibaldi e lasciarsi alle spalle la movida frenetica del quartiere. Passo dopo passo torna a respirare e il viso è rigato da una goccia che cade. Non è il sudore versato nell’interminabile partita di pallone giocata nel giardino adiacente al mausoleo garibaldino “Roma o Morte”, nè l’acqua refrigerante del fontanone del Gianicolo, ma una lacrima di nostalgia per qualcosa che non tornerà più indietro. Al belvedere del Gianicolo invece tutto sembra immobile, il panorama della città cristallizzato in uno scatto fotografico senza tempo. Il tremolio delle luci in lontananze e i fari delle auto che filtrano tra i platani del lungotevere sono gli unici frammenti di vita percepiti. Anche i gatti sonnecchiano, immobili ai piedi della balaustra. Non stridono nel silenzio della sera neanche le grida acute delle mamme o delle mogli che tentano di parlare con i galeotti di Regina Coeli, dissolte anch'esse nel modernismo virtuale. Bruno è lì affacciato e se ne sta muto senza dire nulla. D’un tratto volge lo sguardo a sx e gli sembra di sentire un coro tenue provenire di rimbalzo dal colle di Monte Mario....”oh forza Bruno, Bruno, Bruno, Brunogoal” e poi ancora un rullo di tamburi e più distintamente “lode a te Bruno Giordano”. In un attimo tra stupore e misticismo le estremità delle labbra si inarcano leggermente verso l’alto in un accenno di sorriso. Il cuore si gonfia e il piede si scalda. Intorno a lui una pigna rotolata lì chissà come dal giardino vicino. Bruno prende la rincorsa, petto in fuori e mento in alto e senza pensarci...boom! Ha segnato Bruno Giordano, un’altra volta... come a Como nel ’76 o a Pisa nel ’84. E’ un calcio alla nostalgia, per la Lazio e per i laziali, per la salvezza e per l’eterna gloria di chi non sarà mai dimenticato.
L’idolo della mia infanzia e per questo immortale, almeno per me!
Bruno Giordano, da sempre “er più”
Matteo Mastrella
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Pieve del Castello
PIEVE DEL CASTELLO
Agriturismo
La struttura è un punto di partenza eccellente per esplorare le gemme infinite di questa Regione unica; grazie alla sua posizione favorevole infatti, è un ottimo punto di partenza per interessanti escursioni a Perugia, Assisi, Spoleto, Todi, Gubbio e tra gli infiniti e i minuscoli borghi medioevali di cui l’Umbria è ricca.
L’Agriturismo Pieve del Castello è un casale del ‘700 appartenuto ai monaci benedettini e prende il nome dalla presenza di antichi edifici rurali del XVIII secolo appartenenti in passato ai monaci Benedettini
Il Castello era non solo una fortezza con funzioni di difesa, ma anche un centro di vita agricola.
Le città, un tempo vivevano principalmente di agricoltura; con la parola città viene inclusa non solo la parte abitativa all’interno della cinta muraria, ma anche il territorio intorno, ossia, tutte le terre coltivate dagli abitanti.
Il Castello diventa quindi un’unità territoriale, un’isola, con campi, vigneti, oliveti e boschi.
Tra le mura ottocentesche abbiamo recuperato e restaurato un’antica stalla per adibirla a museo della campagna in cui raccogliere un pezzo dell’antica civiltà contadina.
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Oceandrive
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Lotteria 20 Gennaio 2024 Biglietti vincenti
Il giorno 20 Gennaio 2024, presso il ristorante “Il Giubileo” in Via Domenico Barone 37, 00165 Roma, si è svolta l’estrazione dei biglietti vincenti della lotteria organizzata dal Lazio Club Quirinale 1900.
Sono stati estratti i seguenti numeri ai quali sono stati abbinati i premi a fianco indicati:
01) Crociera COSTA - Una settimana per due persone all inclusive biglietto n. 3538
02) TV LG Ultra HD serieUQ75 55"4K Ultra HD biglietto n. 3276
03) Buono vacanza (valore 500 €) offerto da “OCEANDRIVE” biglietto n. 3606
04) “UNA NOTTE PER DUE” offerta dall’agriturismo “Pieve del Castello” biglietto n. 0939
05) “UNA COCCOLA DI BENESSERE” offerto da Mamy Nails biglietto n. 0573
06) Buono spesa (valore 150 €) offerto da Gioielleria Taffera biglietto n. 1885
07) Buono spesa (valore 150 €) offerto da Prenestina Gomme biglietto n. 0831
08) Gift Card (valore 100 €) offerto da Oasi Park biglietto n. 4767
09) “HEY GOOGLE” Nest Hub biglietto n. 1175
10) “UNA COCCOLA DI BENESSERE” offerto da Mamy Nails biglietto n. 1826
11) Orologio uomo “VAGARY” offerto da Gioielleria Vannozzi biglietto n. 3273
12) Orologio uomo °BREIL° biglietto n. 2202
13) Collana donna “Morellato” biglietto n. 2699
14) Orologio donna “PHILIP WATCH” biglietto n. 1136
15) Orecchini, bracciale donna “KEMIRA” offerto da Gioielleria Vannozzi biglietto n. 5078
16) 2 bracciali “LIU-JO” “LUI E LEI” biglietto n. 5186
17) Pranzo/Cena per 2 persone offerto dal ristorante “IL GIUBILEO” biglietto n. 2978
18) Pizza per 2 persone offerta dal Ristorante “Gusto Glam” biglietto n. 2770
19) Buono spesa (valore 80 €) offerto da HAMBURGHERIA TRESETTE biglietto n. 2979
20) 1 KG parmigiano, 2 bottiglie vino offerto da “Paciullo Orzelleca” biglietto n. 0518
Chiunque fosse in possesso dei biglietti dichiarati vincenti è pregato di contattare l’organizzatore della lotteria agli indirizzi di posta elettronica lotteria@lazioclubquirinale1900.it oppure segreteria@lazioclubquirinale1900.it entro e non oltre i 30 giorni dalla data di pubblicazione su questo sito. Si fa presente che per la riscossione dei premi è necessario esibire in originale il biglietto dichiarato vincente.
La Lazio in Campidoglio per il suo 124simo compleanno
La Lazio in Campidoglio per il suo 124simo compleanno
Nella sala Protomoteca in Campidoglio si è svolta la cerimonia per i festeggiamenti del 124simo compleanno della SS Lazio. Alla presenza del sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri, dell’ Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda Alessandro Onorato, è stata ricevuta l’intera Polisportiva Lazio, rappresentata dalle delegazioni delle circa 80 discipline sportive di cui si compone. La cerimonia è stata organizzata dall’On. Claudia Pattatà nella sua duplice veste di Segretario d’Aula dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea Capitolina e di Presidente del Lazio Club in Campidoglio. Per la Lazio hanno partecipato Antonio Buccioni, in qualità di Presidente Generale della Polisportiva, Gabriella Bascelli Presidente della Fondazione Lazio, Claudio ed Enrico Lotito per la presidenza della sezio calcio, maschile e femminile.
“Parterre de rois” per l’aquila Olimpia con il suo falconiere Juan Bernabè al cospetto di tutte le sezioni che ogni fine settimana dispiegano diecimila atleti in ogni impianto cittadino e d’Italia. Con questa cerimonia l’amministrazione capitolina ha voluto premiare alcune sezioni che si sono particolarmente distinte nell’ultimo periodo, dalla SS Lazio hockey su prato, alla SS Lazio Pugilato con il pugile Tiziano Viviani, alla pluricampione SS Lazio American Football fresca vincitrice della Coppa Italia 2023. Menzione speciale per la SS Lazio Escursionismo, tra le sezioni più antiche annoverate all’interno della Polisportiva, dove oggi come ieri si respira il pionerismo dello sport, della scoperta e della traduzione latina della “mens sana in corpore sano”.
La cerimonia ha visto la partecipazione anche di una orgogliosa rappresentanza del Lazio Club Quirinale 1900 che ambisce a rappresentare un corpo intermedio tra l’alta istituzione a cui si fregia di appartenere e la grande famiglia della Lazio.
Ancora auguri SS Lazio, dal 1900 la più grande e nobile favola sportiva di Roma.
Matteo Mastrella
Massimo Maestrelli e Roberto Rao in visita al Quirinale
Nella giornata di lunedi 19 Giugno 2023 il “Lazio Club Quirinale 1900” ha ospitato, presso il Palazzo del Quirinale, una ristretta delegazione della Società Sportiva Lazio per una visita guidata alle Sale di Rappresentanza del Piano Nobile. A coronamento della stagione sportiva appena conclusa che ha visto la squadra biancoceleste raggiungere il prestigioso traguardo del secondo posto in classifica è andata in scena una simbolica accoglienza trionfale della delegazione societaria da parte di alcuni membri della nostra associazione. Ha fatto da proscenio il Cortile d’Onore, solennemente utilizzato per rendere gli onori militari agli illustri ospiti in occasione delle cerimonie ufficiali presenziate dal Capo dello Stato e per l’occasione, in una veste più informale, alla rappresentanza della SS Lazio guidata dal dottor Roberto Rao, responsabile della comunicazione della Società. Era presente anche Massimo Maestrelli, figura iconica che agisce da ideale ponte di collegamento tra due generazioni di laziali, quella dei padri e quella dei figli. Il Cortile, poi lo “Scalone d’Onore”, per arrivare infine alla grande sala delle udienze, quella dei Corazzieri, già sala delle ambascerie papali sotto il periodo dei pontefici e sala regia sotto quello dei Savoia. Estasiati dallo scenario in cui erano immersi, gli ospiti sono stati sopraffatti dalla grandezza della storia e dell’arte. Nei loro occhi era riflessa la magnificenza degli stucchi dorati e della luce tremolante dei grandi lampadari in cristallo di Boemia e in vetro di Murano. Nello svolgimento delle nostre mansioni anche noi dipendenti della Presidenza della Repubblica abbiamo imparato a vivere di questa grandezza ed oggi, nella duplice veste di innamorati biancocelesti, l’abbiamo vista riflessa nella stella più brillante di tutto il firmamento. Come la storia e l’arte anche l’ideale della SS Lazio non ha confini perchè etereo nel cuore e nella mente.
Alessandra ha condotto la visita con la sua ormai proverbiale capacità di trasformare le parole nelle istantanee di un film, dove lo spettatore seduto in platea sogna la scena successiva. Fino ad arrivare alla studio ufficiale del Presidente della Repubblica che segna il punto più alto di tutto il percorso. Ed è qui che la memoria di Roberto Rao accende altre istantanee, quelle vissute da parlamentare della Repubblica al servizio della terza carica dello Stato. Lo snodo rappresentato dalle sale attigue allo “Studio alla Vetrata” è la metaforica via per offrire una soluzione alle crisi di governo e dare avvio alla nascita di un nuovo esecutivo politico.
La visita guidata termina nel punto in cui era cominciata, con la consapevolezza che altre bellezze meritavano di essere ammirate. Magari in un’altra occasione ... perchè per noi la Lazio è sempre la scusa per rivederci la domenica successiva, dove la ciclica ripetività delle azioni non è solo il nostro modo di scandire il tempo ma rappresenta la nostra stessa essenza, sicuri che ci apparterrà nel futuro come il Quirinale a tutta l’Italia.
Matteo Mastrella