AURONZO DI CADORE

Il Lazio Club Quirinale al ritiro estivo

INTERVISTA A FELICIANGELI ALESSANDRA DI ELEONORA POGGI

 

Una vacanza diversa dalle altre. E’ il 13 luglio quando per alcuni tifosi inizia questo ritiro a fianco della Lazio. Le giornate si alternano dal campo di allenamento al divertimento al di fuori di esso con “pressing alto” ai calciatori per riuscire a farsi una foto con loro. Intervistando diversi fedelissimi laziali, possiamo trarre la conclusione che è stata una vacanza magnifica per tutti.

 

Ciao Alessandra come hai vissuto questa esperienza?

Per me rispondere a questa domanda non è facile come puoi aspettarti, come sai bene il ruolo di Vice Presidente di tuo padre coinvolge tutta la nostra famiglia. Io che da sempre sono laziale, vivo ogni giorno questo club, aiutando, consigliando e partecipando attivamente. Questa esperienza ad Auronzo l’ho vissuta già prima del nostro arrivo: dall’idea di provare a chiamare l’hotel, alla probabile risposta negativa, al successo inaspettato di ottenere quattro stanze nello stesso albergo dove alloggiava la nostra amata Lazio. Oltre a questo ritiro, insieme a mio marito Gianluca, ero stata in Austria nel ritiro di Seefeld, nell’anno in cui arrivarono campioni come Beppe Signori e il mitico (ma sfortunato nella vita) Paul “Gazza” Gascoigne. Fu un’esperienza indimenticabile, ma questo di Auronzo è stato un ritiro speciale proprio perché è stato il frutto e il successo di tanti sforzi, che oltre al Consiglio Direttivo del Lazio Club Quirinale, ha coinvolto tutti noi, ognuno con le sue idee e suggerimenti. Ritiro indimenticabile, vissuto quasi sempre con la nostra Lazio, insieme ad amici più che colleghi; niente di paragonabile al ritiro di tre anni fa in cui andammo solo noi quattro e durante il quale dovevamo rincorrere solo i nostri idoli.

 

Come passavi le giornate?

Il ritiro lo abbiamo vissuto come una vacanza. Abbiamo avuto la possibilità di vedere la squadra direttamente in albergo, per foto, video e autografi, dove tuo fratello è stato il vero protagonista. Quindi abbiamo fatto i turisti tra quelle bellissime montagne, pranzando nei rifugi o nei ristorantini tipici e rilassandoci dopo il pranzo tutti insieme; eravamo la nostra famiglia, la famiglia Lenza, la famiglia Innocenzi, la famiglia Michelini e la famiglia Norberti. Nel pomeriggio assistevamo agli allenamenti della squadra e tornavamo in albergo per la cena, concludendo ogni serata con i canti del popolo laziale sotto l’albergo e con le chiacchierate con quelli che poi sarebbero diventati nostri amici: Manzini, Juan e alcuni ragazzi dello Staff.

 

Che sensazioni si hanno a seguire la Lazio anche durante il ritiro?

Le sensazioni in questo caso sono state diverse dagli altri ritiri in cui sono stata. Qui, per quanto mi riguarda, eravamo quasi parte della squadra, mancava solo che mio figlio Giovanni scendesse in campo anche durante gli allenamenti a fare foto e video al “santo” Felipe Anderson che, quando lo vedeva, si metteva gia’ in posa!! Vivi in pieno la squadra e riesci a capire il lato caratteriale di ogni singolo giocatore. Infatti nel vedere un mito del calibro di Miroslav Klose dileguarsi per non fare foto o autografi si intuiva che tipo di persona fosse, schiva e solitaria. Riuscire comunque a bloccarlo con tranelli e appostamenti è stato semplicemente fantastico!!

 

Qual è stato il momento più bello di questa vacanza?

Beh, per chi ha letto sul nostro gruppo facebook e per chi e’ stato testimone del mio racconto, non posso che confermare che la compagnia di Socrate Lenza abbia superato il piacere di essere stati a contatto con la Lazio per lunghi quattro giorni. Un grande amico già da prima del ritiro, lo conosco da tanti anni come collega, speciale per la sua gentilezza, signorilità e lazialità ai limiti della pazzia, il tutto condito da grande grande allegria. Ripeterò che le emozioni che mi ha fatto provare lui a 15 metri di altezza, tra gli alberi bellissimi del parco avventura di Auronzo, credo che possano essere messe nella classifica delle prime dieci della mia vita, naturalmente dopo la nascita dei miei due figli e dopo i miei lunghi 30 anni con tuo padre. Vederlo li appeso, in posizioni totalmente innaturali, solo chi l’ha visto dal vivo come te può capirlo. Credevo di morire dal ridere li, sugli alberi, perché solo vederlo mi toglieva il fiato, non riuscivo a respirare e a ridere allo stesso tempo! Veramente ad un certo punto pensavo di morire soffocata.

 

Da come hai visto al ritiro, che ne pensi di questa Lazio?

La prima cosa che mi ha colpito è stato il volto del nostro mister Pioli; una persona a mio parere buona, calma, capace di far gruppo tra giocatori più o meno di qualità e un uomo molto determinato. Anche i giocatori mi hanno fatto una buona impressione, qualità del singolo a parte. Sono affiatati tra loro, anche se c’è molta differenza, specialmente di età tra molti di loro. Quindi in conclusione mi auguro che non deludano le aspettative di tutti i laziali, che facciano un buon campionato all’altezza delle altre grandi squadre italiane.

In conclusione un saluto a tutti e grazie Eleonora per questa intervista, la prima della tua vita, spero che questa sia la prima di una lunga carriera da giornalista sportiva. Che ne sai, magari un giorno, partendo da qui, ti vedrò in tv ad intervistare i giocatori della nostra Lazio!

 

Eleonora Poggi

 

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