Il Palazzo del Quirinale
Il palazzo del Quirinale è sede della Presidenza della Repubblica e del Segretariato Generale, suo organo servente. Prende il nome dall’omonimo colle, il più alto tra i sette di Roma, nell’area dove in epoca romana sorgeva l’antico tempio del dio Quirino.
La sua veste attuale scaturisce da diversi interventi architettonici, cominciati nel 1583 su un’antica villa romana, appartenuta alla famiglia del cardinal Carafa. La prima edificazione insisteva sull’attuale zona della “Vetrata”, dove oggi ha sede lo studio ufficiale del Presidente della Repubblica. Venne realizzata la scala del Mascarino, dall’omonimo architetto, nel biennio 1583-1585 per volere dell’allora pontefice Gregorio XIII. Serviva da collegamento tra il corpo centrale della villa gregoriana alla torre, realizzata sempre in quel periodo per offrire al Papa il miglior punto di osservazione sulla città di Roma. Inizialmente la villa era utilizzata da papa Gregorio XIII come residenza estiva. Il colle del Quirinale, vista l’altezza di 57 metri, era accarezzato da venti freschi e il territorio, disseminato di vigne ed uliveti, garantiva un clima godibile ben lontano dalla calura estiva che avvolgeva i palazzi vaticani in San Pietro. Questi ultimi erano inoltre interessati, vista la vicinanza del fiume Tevere, da malattie infettive, quali la malaria, allora mortali. A cavallo tra il ‘500 e il ‘600 il Quirinale diventò il palazzo ufficiale dei papi parallelamente alla realizzazione dell’intero piano nobile. Sotto il pontificato di Sisto V (1585-1590) fu realizzata, sotto la supervisione dell’architetto Domenico Fontana, l’ala sistina del Palazzo prospicente alla Piazza del Quirinale. L’opera fu poi completata dagli architetti Flaminio Ponzio e Carlo Maderno, a cui fu affidata inoltre, da papa Paolo V Borghese (1605-1621), la direzione lavori dell’odierno Salone dei Corazzieri, allora Sala delle Guardie Svizzere, e della Cappella Paolina. I secoli successivi videro l’edificazione della cd. Manica Lunga, delle Scuderie da Tiro e della Coffee-House, autentico gioiello che fa dei Giardini del Quirinale un unicum nel panorama botanico. Il Palazzo del Quirinale rimase sede pontificia fino al 1870 quando, con l’unità d’Italia e la conquista di Roma, proclamata capitale del nuovo regno appena nove anni prima, terminò il potere temporale della Chiesa che vide trasferiti tutti i suoi beni, mobili ed immobili, al neonato Regno d’Italia sotto la bandiera della famiglia Savoia. D’ora in poi ebbe inizio il periodo reale del Quirinale che andrà avanti fino al 1946. Con la caduta della monarchia, sancita dal primo voto democratico il 2 giugno 1946, ebbe inizio la fase repubblicana, ancora in essere, del Palazzo del Quirinale.
La storia si snoda, a parte una breve parentesi francese ad inizio ‘800, in tre differenti fasi che hanno visto succedersi papi, re e presidenti della Repubblica. Una caratteristica unica che fa del Quirinale il palazzo del potere per antonomasia.
La ricchezza storico-culturale del Quirinale assume valenza superiore attraverso la presenza di numerose opere d’arte, esposte prevalentemente nel piano nobile del palazzo. Gli affreschi di Agostino Tassi, Giovanni Lanfranco e Carlo Saraceni che decorano la parte alta del Salone dei Corazzieri descrivono l’ingresso al Quirinale delle ambascerie estere intente a tessere rapporti diplomatici con l’allora pontefice Paolo V Borghese. Non è da meno, nella galleria di Alessandro VII, la maestosa e corale rappresentazione pittorica del Vecchio Testamento della Bibbia, ad opera della bottega del maestro Pietro da Cortona. Ciò che colpisce al Quirinale è la varietà delle opere d’arte, dagli affreschi, alle pitture, agli arredi, alle carrozze, all’ebanisteria, alle boiseries e stabilirne l’importanza e il valore relativo risulta veramente difficile. Meritano una menzione particolare le collezioni delle porcellane, composta da vasi cinesi e servizi da pranzo della casa Savoia, degli orologi a carica manuale per lo più francesi e la collezione di arazzi forse la più importante tra tutte. Essa contempla stoffe di manifattura francese, fiamminga ed italiana e metà della serie degli arazzi cinquecenteschi del Bronzino, tessuti nella Firenze di Cosimo I dei Medici con filamenti di seta, oro e argento. Il valore intrinseco di tutti i capolavori del Quirinale è esaltato dal significato storico che hanno assunto nel corso dei secoli e dall’uso che ne fu fatto da tutti coloro che abitarono il palazzo.
Per saperne di più visitare il sito ufficiale della Presidenza della Repubblica
Matteo Mastrella